Matteo Mauro e la sua arte sono stati i protagonisti di un’intervista alla Gazzetta di Parma.
Il tema centrale è l’arte come terapia. Sappiamo che in diversi stati l’arteterapia è molto utilizzata ed apprezzata: in Italia è ancora una nuova frontiera da scoprire.
Prendiamo ad esempio il Canada: la Gazzetta di Parma evidenzia come, in questo stato, vi sia un largo uso dell’arte per curare diverse problematiche.
A seconda della patologia, in Canada, un medico potrebbe prescrivervi di andare a visitare un museo e con la prescrizione medica non si paga.
La situazione in Italia è ben diversa: la terapia dell’arte viene usata in casi di demenza, di Parkinson, di dipendenze o con i disabili ma nei casi di depressione e ansia è ancora molto sottovalutata. In definitiva, come il giornale sottolinea, l’arte è un supporto non è considerata nel nostro Paese come una vera e propria cura.
La Gazzetta di Parma ci illustra come funziona l’arteterapia: il soggetto deve circondarsi di opere d’arte, visitarle, vederle, apprezzare la bellezza e possibilmente approcciarsi alla creazione delle stesse.
Realizzare l’arte è assolutamente terapeutico.
Matteo Mauro è stato intervistato in merito ed ha inquadrato bene l’argomento: l’arte è una terapia, quando modelliamo e creiamo stiamo proiettando all’esterno il nostro mondo interiore. Le aspirazioni, i desideri, la malinconia, le paure e le preoccupazioni prendono forma, l’arte incanala le emozioni e ne permette lo sfogo, un po’ come la musicoterapia in sostanza.
L’artista Matteo Mauro, ispirandosi ad una frase di Paul Klee, ci fa notare come l’arte aiuti a focalizzare bene ciò che si prova, a mettere ordine nel caos delle emozioni ed anche perfino a riequilibrare il proprio mondo interiore.
Pioniere di tali affermazioni fu anche Frield Ducker Brandeis, che specializzandosi nel campo di fotografie ed arte tessile evidenziò come suoni, forme e colori possono davvero essere terapeutici. Ritornando agli USA negli anni cinquanta sappiamo che si è formata una vera e propria metodologia dell’arteterapia con due correnti. La metodologia più affermata è quella che sostiene il “metodo di orientamento dinamico” ossia l’arte come mezzo per svelare l’inconscio che viene poi analizzata in modo verbale con un terapeuta.
Cosa fa in concreto l’arteterapia? Migliora l’autostima, adegua l’immagine del sé che si è formata in noi e che può essersi distorta, promuove il benessere e permette lo sviluppo delle potenzialità individuali. La bellezza e l’arte creano gioia, ispirazione, aiutano a costruire i meccanismi di difesa, diminuiscono ansia e tristezza ed aiutano a sentire un maggiore senso di libertà.
Il messaggio che questa intervista della Gazzetta di Parma ha rivolto a Matteo Mauro è chiaro: fare arte, vivere l’arte è un metodo per stare meglio con se stessi e con gli altri.