Dal 31 maggio al 14 luglio 2019 ha avuto luogo la mostra Il Mio Barocco dell’artista Matteo Mauro. Oggi è disponibile il catalogo di questo eccezionale progetto, che ha permesso all’artista di creare una connessione, anzi un vero e proprio dialogo, tra il passato ed il presente. Lo stile barocco è stato infatti studiato sino a scovare i suoi più profondi significati, metabolizzato e infine reinterpretato dall’artista stesso che ne ha fornito una chiave di lettura contemporanea. Nelle sue opere le millenarie tradizioni figurative si fondono con le tecnologie digitali, in un connubio che ha semplicemente dell’incredibile.

Nell’introduzione al catalogo, Matteo Mauro racconta quanto la storia dell’arte sia fondamentale per ognuno di noi. Senza studiare la storia dell’arte, non è infatti possibile comprendere gli stili che ci circondano. Spesso questi stili passano in secondo piano, vengono anzi dati del tutto per scontato. Vediamo opere d’arte attorno a noi e le scambiamo per mero decoro urbano. Studiando l’arte invece si riesce a comprendere l’importanza di tutti questi elementi e far sì che vengano messi in luce al meglio. L’arte diventa leggibile.

Questa è l’esperienza che l’artista ha avuto nei confronti dello stile barocco presente nella sua città natale Catania, uno stile che ha studiato, compreso e che oggi ha fatto proprio, trasformandolo. I canoni del barocco hanno trovato grazie a Matteo Mauro quindi in nuovo valore e con esso il barocco è stato dall’artista come superato, per andare incontro ad una nuova forma di comunicazione più adatta ai tempi odierni.

Ci teniamo a ricordare che il progetto a cui Matteo Mauro ha dato vita a Catania ha visto scendere in campo molti diversi spazi. Tra gli spazi più importanti, senza dubbio la cucina dell’ex Monastero dei Benedettini dove Matteo Mauro ha esposto le sue tele, realizzate prendendo spunto dalla palette cromatica di questo luogo così ricco di storia, tele che con questo spazio si armonizzano sino a completarlo del tutto. Gli altri spazi sono stati Ko Art Gallery e Andrea Guardo Studio.