La nota rivista web VISUAL ATELIER 8 dedica al lavoro di Matteo Mauro un articolo molto interessante.
VISUAL ATELIER 8 è una piattaforma pluripremiata che cerca sempre di trovare creativi e innovatori dell’arte.
Con i suoi 4 moduli VISUAL ATELIER 8 esplora l’universo dell’arte cercando sempre nuove esperienze visive con interviste ad artisti che si muovono nel mondo dell’arte, della tecnologia, del design, della moda, (Modulo E-Zine), interrogandosi sul futuro dei media visivi (Modulo Creative Atelier), presentando una sezione dedicata alle nuove tendenze del sound design, con articoli su giovani scoperte del mondo musicale (Modulo Music Channel), portando inoltre la tradizionale galleria d’arte ad un livello innovativo con mostre in 3D (Modulo Galleria VR).
L’incontro tra i due artisti nasce dalla narrazione estetica sul concetto di bellezza del ritratto, esasperata nei raw di “Excessive Portraits“, una serie di splendide fotografie scattate da Ryan Burke.
Matteo Mauro digitalizza gli scatti di Ryan Burke per trasmettere la sua narrazione sulla nozione di bellezza, in particolare della bellezza ritrattistica. Le immagini che ne derivano sono pensate per essere apprezzate e visualizzate fianco a fianco. E’ un connubio poetico, da una parte, e una contraddizione allo stesso tempo.
La contraddizione nasce da un’eccesso di particolari, curati nei minimi dettagli, presente nell’opera di Rayan Burke, e lo svuotamento fino all’essenza della suggestione che tutta quella quantità di particolari lascia nella mente di Matteo Mauro.
Come riporta l’articolo di VISUAL ATELIER 8 : “È un atto visionario contemplare una realizzazione così sublime di un concetto autentico. Matteo Mauro e Ryan Burke curano una serie eccezionalmente sensazionale che sfugge al pensiero classico sulla ritrattistica e agli standard di bellezza.”
In definitiva, “Excessive Portraits” sfida la struttura tradizionale di un ritratto e porta all’emancipazione dell’espressione della bellezza. L’eccesso della foto originale viene digitalmente amalgamato in un formato che crea una profondità, con strati di dettagli nascosti ma rivelati quando riflettono sull’immagine originale.